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Magali

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martedì 22 maggio 2018
Ho visto questo film
Ormai tutti sapete che amo Parigi e appena leggo, vedo, sento qualcosa di inerente ne sono irrimediablmente attratta. Questo film è appena uscito ed è assolutamente strano, diverso, surreale.
Fiona, un'imbranata bibliotecaria che vive in un paesino sperduto nel Canada, riceve una lettera da sua zia Martha, novantenne che vive a Parigi, che contiene una diretta richiesta di aiuto per non finire in una casa di riposo. Fiona non ci pensa due volte e parte alla volta della capitale, arriva con il suo zaino, il suo stentato francese  in soccorso della zia, che è volontariamente scomparsa per paura di essere rinchiusa, avendo perso le speranze circa l'arrivo della nipote. La sua lettera, infatti, ha impiegato parecchio tempo a giungere a Fiona, perchè essendo affetta da demenza l'aveva "imbucata" in un cestino dell'immondizia!
A questi personaggi si unisce anche Dom, un ladruncolo clochard che è al fianco di Fiona nella ricerca di Martha. 
Un film in cui vengono affrontati temi pesanti quali l'emarginazione, la vecchiaia, la morte, ma sempre avvolti da una patina di assurda serenità, si susseguono scene inverosimili, coincidenze impossibili, ma alla fine i  personaggi non possono che trasmetterti una sensazione di tenerezza.
Impagabile la scena del balletto, in cui vengono inquadrati solo i piedi di Martha, che è un ex ballerina, con calzettoni di lana e sandali e del suo vecchio amico in pigiama, che indossa le sue scarpe da ballo, si incontrano al cimitero, si siedono su una panchina e i loro piedi iniziano a muoversi, sembrano prendere vita, cominciano a danzare. Pur senza memoria, pur anziani ricordano tutti i passi e ritrovano, anche se per pochi istanti, una gioia perduta da tempo.
Bisogna avvicinarsi a questo film in punta di piedi, è una pellicola che può apparire noiosa e, forse in alcuni tratti lo è, ma credo che alla fine l'importante sia ciò che la visione ti lascia: un'immensa e desueta poesia.

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